Noi siamo Chiesa contesta Portavoz Vaticano sobre Carta Abierta al Papa  
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Wij zijn kerk
6/8/08

 

´Noi Siamo Chiesa´ replica al nervoso intervento di Padre Federico Lombardi sulla Humanae Vitae : la Chiesa riconosca i suoi errori invece di demonizzare l’associazionismo cattolico di base che si richiama al Concilio.

Il portavoce di ´Noi Siamo Chiesa´, Vittorio Bellavite, che ha diffuso oggi il documento del proprio movimento sul quarantennale della Humanae Vitae,  ha rilasciato la seguente dichiarazione: 

“Leggo ora  su agenzie di stampa il nervoso commento del Direttore della Sala Stampa vaticana Padre Federico Lombardi alla “Lettera aperta al Papa” pubblicata oggi sul “Corriere della Sera”, con la quale 59 associazioni cattoliche, americane ed europee (tra le quali “Noi Siamo Chiesa”), invitano il Papa “ad avviare un processo di riforma, restando fedele agli aspetti positivi della dottrina cattolica sulla sessualità ed abrogando la proibizione della contraccezione”.

Padre Lombardi forza il testo della lettera e non entra nel merito dei veri problemi che la Humanae Vitae pone alla Chiesa e ai cattolici da quaranta anni. Nella “Lettera aperta al papa” non si dice “che la posizione della Chiesa è la causa della diffusione dell’AIDS” ma solo che essa “ha esposto milioni di persone al rischio di contrarre l’AIDS”. Sono due cose un po’ diverse. E chi può contestare che il divieto dei preservativi ha creato grandi problemi nella prevenzione dell’AIDS?

Demonizzando sbrigativamente i firmatari (“ noti per le posizioni contestatrici e in antitesi al magistero della Chiesa”) Padre Federico Lombardi non fa un servizio alla Chiesa come non lo fanno quelle gerarchie ecclesiastiche che si rifiutano di dialogare con essi.

Padre Lombardi dovrebbe intervenire nel merito del problema:

  1. è vero o non è vero che il punto centrale della Humanae Vitae ( proibizione della contraccezione) non è stato recepito dalla gran parte del popolo di Dio ? e che questa non recezione, che dura da quaranta anni,  pone problemi dal punto di vista sia teologico che pastorale?
  2. è vero o non è vero che la “scelta secondo coscienza” in materia di contraccezione fu sostenuta da molti Padri al Concilio e dalla grande maggioranza dei membri della Commissione costituita ad hoc da Paolo VI?
  3. è vero o non è vero che la credibilità del magistero viene messa in discussione da questa ostinata difesa di una posizione, continuamente  discussa e contestata, silenziosamente o apertamente, sia ai vertici che alla base del mondo cattolico ?

Un’ultima constatazione : gli aderenti alle associazioni firmatarie, in particolare a “Noi Siamo Chiesa”, sono parte integrante ed attiva della Chiesa, nelle parrocchie e nelle diocesi e hanno rapporti positivi con i tanti che nella Chiesa chiedono che  si ritorni al processo riformatore avviato col Concilio Vaticano II. Solo da questo punto di vista, quello di una grande  fedeltà alla Chiesa ed alla sua missione evangelizzatrice,  essi possono essere considerati critici dell’orientamento prevalente con l’attuale pontificato. Siamo sicuri che, in un futuro non troppo lontano, il magistero dovrà dimenticare o superare la Humanae Vitae, l’errore più grave di Paolo VI.

Quanto all’accusa, piuttosto volgare, di Padre Lombardi sul “chi vi paga? I mercanti di preservativi ?” sappia il Direttore della Sala Stampa della S. Sede che tutte le associazioni di base si autofinanziano e che nessuna ha a disposizione neanche una briciola delle consistenti risorse economiche di cui può disporre il Vaticano e, in Italia, la Conferenza Episcopale (dimentica dell’evangelico “gratis accepistis, gratis date”)”.

Roma 25 luglio 2008

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Publicidad pagada contra la Humanae Vitae olvida la palabra ‘amor’

El padre Lombardi responde a una publicidad publicada por Corriere della Sera 

Ciudad del Vaticano, viernes, 25 julio 2008 (ZENIT.org). – Los críticos de la Humanae vitae acusan falsamente a la Iglesia católica de difundir el sida y olvidan el punto central de la encíclica de Pablo VI, el amor entre el hombre y la mujer, explica el portavoz vaticano.

El padre Federico Lombardi, S.I., director de la Oficina de Información de la Santa Sede, ha respondido a la publicación este viernes de una "Carta abierta al Papa" aparecida en forma de publicidad pagada en "Il corriere della sera",el periódico de mayor tirada de Italia.

Está firmada por un cartel de asociaciones, "Catholics for choice", que ataca radicalmente el documento papal en el día en el que se cumplen los cuarenta años de su publicación.

"Ante todo --explica el padre Lombardi en una nota--, los signatarios son un cierto número de grupos muy conocidos por sus posiciones de contestación, que no se limitan sólo a la enseñanza moral conyugal, sino que afectan a otros muchos argumentos (por ejemplo, la ordenación de las mujeres) y, por tanto, se encuentran desde hace tiempo en antítesis con el magisterio de la Iglesia".

"Por tanto, no hay nada nuevo --constata--. Además, el número de grupos nombrados no debe impresionar, pues con frecuencia se trata de las diferentes secciones nacionales del mismo grupo, y varios grupos son muy poco significativos".

"Además --explica el portavoz--, la acusación más dura, es decir, el hecho de que la posición católica sea la causa de la difusión del sida, y por tanto del dolor y de la muerte, obstaculizando políticas iluminadas de salud pública, carece claramente de fundamento".

"La difusión del sida es totalmente independiente de la confesión religiosa de las poblaciones y de la influencia de las jerarquías eclesiásticas --aclara--. Además, las políticas de respuesta al sida, fundadas principalmente en la difusión de los preservativos han fracasado vistosamente. La respuesta al sida exige intervenciones mucho más profundas y articuladas, en las que la Iglesia está comprometida en muchos frentes".

Ahora bien, según el padre Lombardi, el mayor error de la carta consiste en descuidar el corazón de la Humanae vitae, "es decir, el lazo entre la relación humana y espiritual entre los cónyuges, el ejercicio de la sexualidad como su expresión y su fecundidad".

"En toda la carta, la palabra 'amor' no aparece nunca. Parece como si esto no les interesara para nada a los grupos signatarios. Para ellos, parece que la esperanza de las parejas y del mundo está únicamente en la anticoncepción.

"De hecho, es evidente que no se trata de un artículo que exprese una posición teológica o moral, sino de propaganda de pago a favor del uso de los anticonceptivos. Surge la pregunta, ¿quién la ha pagado y por qué?", concluye el sacerdote.


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